Le batterie ricaricabili sono i modelli in grado di ricaricarsi dopo che l’energia è stata esaurita. Si tratta di particolari dispositivi che troveremo in commercio in vari materiali e modelli che potremo ricaricare con un semplice dispositivo. Questo apparecchio si chiama caricabatterie e può contenere più pile nel suo vano. In questo articolo scopriremo ogni caratteristica sulle batterie ricaricabili, qual è il loro funzionamento interno e qual è il campo d’applicazione.
Batterie ricaricabili: cosa sono
Le batterie ricaricabili fanno parte della categoria delle batterie secondarie. I prodotti secondari, a differenza di quelli primari che comprendono le batterie usa e getta, possono essere riutilizzati una volta che l’energia si esaurisce.
Una batteria si esaurisce solo quando il polo negativo di una batteria entra in contatto con il polo positivo di un’altra batteria. Se questo incontro non avviene, la batteria può durare anche fino a 10 anni.
Batterie ricaricabili: come funzionano
Le batterie ricaricabili vengono denominate anche accumulatori elettrici. La capacità interna delle batterie secondarie è differente rispetto a quella delle batterie primarie. Infatti se sostituiamo una batteria ricaricabile con una usa e getta, non sempre rispetteremo il corretto funzionamento di un dispositivo elettrico di norma utilizzato con pile primarie.
La reazione contraria di carica avviene nel senso opposto. E quindi, gli ioni perdono elettroni quando sono nel catodo, questi vengono poi trasferiti nel circuito esterno. Durante l’azione di carica, gli ioni si trasferiscono dal catodo all’anodo. Infine questi si neutralizzano acquisendo elettroni dal circuito esterno.
Effetto memoria nelle batterie ricaricabili
Questo significa che, se ricarico un cellulare che ha un livello di batteria pari al 50%, la batteria tenderà a considerare il dispositivo scarico ogni volta che raggiungerà quel grado. Tuttavia ci sono alcuni modelli di batteria ricaricabile che potrebbero avere dei danni se si aspetta la scarica completa prima di ricaricarli, come gli accumulatori a ioni di litio.
Tipi di batterie ricaricabili
In commercio troveremo una grande quantità di batterie ricaricabili che si differenziano sia per le loro capacità elettriche che per le composizioni chimiche, per la forma e le dimensioni. In questo paragrafo vi elencheremo i tipi di accumulatori più comuni.
–Batteria piombo-acido: Si tratta di batterie a basso costo spesso utilizzate nei veicoli e nei sistemi di allarme.
–Batteria agli ioni di Litio: Queste batterie hanno una densità di carica molto elevata che non soffre di effetto memoria. Queste sono utilizzate per i laptop, le macchine fotografiche digitali e per molti altri dispositivi elettronici portatili. In questa categoria troviamo anche le batterie agli ioni di litio-polimero, le batterie al litio-zolfo e le batterie al litio-aria.
–Batterie nickel-cadmio e nickel-metallo: Con questa tipologia di batterie si possono ottenere molti cicli di ricarica. Insieme alle batterie in nickel-metallo sono le tipologie più usate negli apparecchi che consumano molta elettricità. Oggi le batterie nickel-cadmio stanno scomparendo anche perché sono provviste dell’effetto memoria e vengono spesso sostituite con le batterie nickel-metallo.
–Alcaline: Anche le batterie di questo tipo possono essere ricaricate al contrario di quanto si pensa comunemente, sempre se il caricatore lo prevede. Infatti possono essere ricaricate parzialmente.
Quante volte si possono ricaricare le batterie?
Le batterie ricaricabili non hanno cicli infiniti di ricarica, e questo è un fattore che dobbiamo tenere bene a mente. Le varie tipologie di batterie infatti, in base al loro reagente chimico e alla loro potenza, dispongono di cicli di ricarica limitati ed è necessario saperli riconoscere. Inoltre è molto importante sapere che le pile primarie usa e getta non devono mai essere ricaricate se non si vuole incorrere in surriscaldamenti e in pericoli di esplosione. Adesso vediamo quanti cicli di ricarica prevedono alcune batterie.
Le batterie in piombo-acido invece hanno una lunga vita e un basso costo, funzionano bene anche a basse temperature. I modelli nickel metallo idruro hanno invece lo svantaggio di scaricarsi se non utilizzati. Le batterie alcaline invece hanno a disposizione circa una decina di cicli di ricarica, inoltre la tensione non deve scendere mai sotto gli 1,25 Volt.
Come ricaricare le batterie?
Ricaricare le batterie con un apposito caricabatterie è molto semplice. Basta solo ricordarsi che i caricabatterie comuni prevedono che nello stesso vano si possano ricaricare solo modelli dalla stessa capacità e tensione. Alcuni modelli invece presentano dei vani separati che permettono di caricare anche batterie di diversa portata.